Rifugio Calvi e passo Sesis da Pierabech

Per me Pierabech ha sempre avuto un fascino particolare, da foresta abitata da sbilf, agane, fate e personaggi mistici che si aggirano tra gli altissimi abeti e quindi cosa di meglio se non farci un giro in MTB?

Partenza da Forni Avoltri in direzione Sappada e, passato il ponte sul Degano, si svolta a destra in direzione di Pierabech e dello stabilimento di imbottigliamento della “Goccia di Carnia”.

La strada sale tranquilla su asfalto per poco più di un chilometro fino a trovarsi davanti l’imponente mole dell’ex albergo “Pierabek” dove si prende la pista forestale a sinistra verso Passo Avanza. In questo tratto di 6,5 km si sale di circa 700 metri quindi con una pendenza media superiore al 10%. La difficoltà però, più che per la pendenza, è dovuta al fondo molto sconnesso per via del passaggio di macchine forestali che recuperano il legname abbattuto nel 2018 dalla tempesta Vaia. I danni sono evidenti e di questa rigogliosa foresta restano solo poche zone ancora intatte.

Giunti a passo Avanza si svolta a destra sulla strada asfaltata per le sorgenti del Piave dove si può fare una sosta prima di tornare indietro fino al parcheggio e imboccare la strada bianca sulla sinistra che sale al rifugio Calvi. Sono un paio di chilometri di salita a tratti dura e, anche se nei pezzi più ripidi il fondo è in cemento, bisogna forzare sui pedali sporgendosi sul manubrio per evitare che la bici si impenni.

Al rifugio si può fare un’altra sosta prima di spingere la bici per circa mezz’ora, e un chilometro e mezzo di sentiero ripido, fino a passo Sesis.

Altra sosta per riprendere fiato e ammirare il panorama splendido e poi si prende il sentiero a destra che scende ripido verso la Val Fleons, tra il Peralba a sinistra e il monte Avanza a destra. Fino alla casera Fleons di Sopra il sentiero, pur non essendo esposto, è tecnico e con tratti di difficoltà S2/S3, poi diventa una sconnessa strada forestale con il fondo in acciottolato e infine una bella strada bianca che scende veloce fino alla cava di marmo.

Molto bello il pezzo nella stretta di Fleons con l’omonima sorgente da cui sgorga una gran quantità d’acqua.

In fondo alla discesa, prima della cava di marmo, si svolta a sinistra passando il Degano o su un guado o su una passerella per poi mantenersi sempre a destra fino a rientrare a Forni Avoltri.

Senz’altro è un giro difficile e faticoso, da non sottovalutare, ma i panorami valgono il gioco.

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