Nanos da Razdrto

Un’altra bella giornata di sole e caldo, per essere gennaio, e in più c’è poca neve quindi oggi partenza per il Nanos che raggiungerò partendo da Razdrto.

Caratteristiche:

Il Nanos visto da Razdrto

Lascio il furgoncino nel parcheggio sotto la pala eolica, infilo gli scarponi e la giacca a vento e parto seguendo le indicazioni per la vetta. Dopo 10 minuti però il caldo mi fa togliere la giacca e, man mano che salgo e il fango lascia il posto alle roccette, mi tolgo pure il maglione rimanendo in maniche corte.

Il sentiero è piacevole e si inerpica ripido sul versante meridionale del monte. Ci sono alcuni passaggi attrezzati con funi e pioli ma li supero facilmente. L’ultimo tratto è su una mulattiera che attraversa brulli prati e sbuca proprio sotto le antenne della vetta.

Dopo un’ora e mezza di cammino, a 1.240 metri sul livello del mare, il panorama è da mozzare il fiato e spazia dalle Dolomiti al Velebit con una vista spettacolare sulle Alpi Giulie e sul golfo di Trieste.

Ormai ho smesso di faticare quindi reindosso la giacca a vento e scendo verso il nuovo rifugio in costruzione. I lavori sono a buon punto e penso che tra qualche mese il Vojkova koča na Nanosu sarà aperto. Nel frattempo mi prendo una birra nel container che ospita il rifugio temporaneo, dove, nonostante la precarietà, fanno pure da mangiare.

C’è parecchia gente e le panchine sul prato sono tutte occupate quindi riparto subito secendendo lo spallone occidentale verso la chiesetta di San Geronimo, o Sv. Jeronim come riportano le mappe.

Poco prima della chiesa svolto a sinistra seguendo le indicazioni per Razdrto e in un’oretta sono di nuovo al punto di partenza.

Anche questo si è rivelato un gran bel giro, dove la soddisfazione premia lo sforzo fatto e dove mi riprometto di tornare, magari in MTB.

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