Traversata Korada–Sabotino da Tercimonte

La traversata dal Korada al Sabotino – o viceversa – è una classica della zona ma in questo caso ho deciso di allungarla un po’ partendo da Tercimonte di Prepotto.

Caratteristiche:

La vetta del Korada
La vetta del Korada

Ho fatto alcune volte la traversata dal Sabotino al Korada, ma mi stuzzicava l’idea di farla in senso inverso partendo dalla dorsale di Castelmonte. Organizzatomi con un amico per il rientro in auto (avessi avuto più tempo avrei programmato un pernottamento nel Goriziano e il rientro a piedi) parto da Tercimonte di Prepotto camminando sotto un cielo plumbeo e foriero di pioggia se non neve.

Seguo il sentiero CAI 748/Sentiero Italia che da Sella Brischis passa per Stregna di Prepotto e si dirige verso Castelmonte passando per la chiesetta dei Tre Re. Però, prima dell’ultima rampa per la chiesetta, scendo a destra verso Prepotischis, prima del paesino imbocco la strada bianca per Marcolino e dopo circa 900 metri prendo il ripido sentiero che scende verso Ponte Miscecco.

Breve sosta a Miscecco/Mišček e, di fianco a una casa diroccata, inizio a salire sulla vecchia mulattiera per Zarščina. Questo è un sentiero non segnato ma facile da seguire perché è ben battuto. Man mano che salgo comincia a cadere qualche goccia di pioggia che più in alto si trasforma in neve ghiacciata.

Raggiunta Zarščina faccio poco più di un chilometro sulla strada asfaltata, poi prendo la bianca per il Korada, ma all’inizio del bosco imbocco a sinistra il sentiero per Sv. Gemderca/Santa Gertrude. In breve sono in vetta e in un altro paio di minuti seduto al Planinsko zavetišče na Koradi, il rifugio sul Korada, a gustarmi una fetta di strudel con un tè caldo. Da Tercimonte ci ho messo tre ore e mezza ad arrivare qua.

È inverno, le giornate sono corte, per cui non posso fermarmi molto e quindi proseguo per il Sabotino. Il tempo di percorrenza standard è di tre ore e mezza, ma nevischia e c’è parecchio vento, per cui sarà difficile farla in meno tempo. Mi incammino a passo lesto lungo il sentiero che scende lungo la cresta meridionale del Korada e poi seguo le indicazioni che, tra strada, sentieri e sterrati mi portano alla sella di Vrhovlje poi Kojskem/Vercoglia di Quisca da dove inizia la salita per il Sabotino.

Jota e birra per pranzo
Jota e birra per pranzo

Il primo tratto è su piste forestali e bei sentieri ma poco oltre al Lovska Druzina Sabotin la traccia si fa più esile e trovo le prime rocce. Proseguo proprio sulle rocce della cresta settentrionale del Sabotino, con i boschi a destra e 500 metri di strapiombo sull’Isonzo a sinistra. Il cammino non è sempre agevole e ogni tanto devo usare le mani. In compenso il sentiero è ben segnato e in anticipo sull’orario previsto arrivo al Planinska koča na Sabotinu, il rifugio sul Sabotino.

Già pregustavo un bel piattone di gnocchi con il gulasch, ma è tardi, gli gnocchi sono finiti e quindi ripiego su una calda jota (brez klobase) e una bella birrozza.

Vetta del Sabotino con Sveta Gira sulla sinistra
La vetta del Sabotino con Sveta Gira sulla sinistra

Il cammino non è però ancora finito: devo ancora raggiungere il Sabotino e poi scendere fino a San Mauro per il passaggio a casa. In pochi minuti però la vetta è raggiunta e poi in meno di un’ora sarò di fianco alla chiesetta di San Mauro scendendo prima lungo il sentiero e poi sulla ex strada militare.

Gran bel giro, faticoso ma di soddisfazione. Chissà che prima o poi non riesca a chiudere l’anello e tornare, a piedi, al punto di partenza?

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